Il percorso si conclude con due operazioni. La prima, la rifinitura, consente di eliminare le imperfezioni che la statua presenta e di cancellare le tracce delle operazioni di pulitura, conferendo alla superficie l’aspetto previsto dall’artista. La seconda, la patinatura, attribuisce alla statua l’aspetto estetico-cromatico desiderato: lucido piuttosto che invecchiato, di un particolare colore piuttosto che di un altro.
Spesso la scelta della tonalità può mettere in evidenza alcuni dettagli dell’opera che altrimenti risulterebbero impercettibili alla vista. Una particolare attenzione, nella fucina Mapelli, viene quindi data a questa parte del processo, con una lavorazione lunga e molto accurata che prevede la colorazione del metallo attraverso reazioni chimiche con i sali e gli ossidi diluiti in acqua o alcol. In nessun caso vengono usati colori acrilici o vernici che andrebbero a coprire il bronzo. La scultura può assumere in questo modo tantissime sfumature cromatiche differenti per un risultato che valorizza l’opera ed esalta l’identità del materiale.