La forma cilindrica viene chiusa nella fornace a temperatura costante (circa 600°C) per far evaporare la cera di rivestimento della scultura ed eliminare i materiali (legno di sambuco o cera) che hanno creato i canali di scolo all’interno del guscio di terra refrattaria. Qui riposa per dieci giorni, le sculture più piccole necessitano di un minor tempo e vengono estratte dopo una settimana. La cera lascia così lo spazio vuoto che verrà occupato successivamente dal metallo liquido.
Quando la forma è pronta per ricevere il metallo fuso, il bronzo incandescente viene colato dal crogiuolo nella siviera – un enorme secchio di metallo – e da questa nell’imboccatura del reticolo dei canali di colata. La collocazione dei condotti che trasportano il metallo, presso la Fonderia Artistica Mapelli, è studiata in modo tale che il bronzo fuso, una volta incanalato, non entri mai direttamente in contatto con le pareti dell’opera, ma si accumuli alla base del cilindro e salga lentamente verso l’apice della scultura, occupando lo spazio lasciato libero dalla cera evaporata.
Questa modalità, più lunga e complessa rispetto a quella che prevede di riversare il metallo sulle pareti della scultura, garantisce una migliore qualità e pulizia del risultato finale.
L’operazione deve essere svolta con estrema attenzione e grande abilità perché è facile che si generino bolle d’aria e che la superficie della scultura non venga omogeneamente ricoperta. Questa modalità impedisce che eventuali residui di terra refrattaria restino intrappolati sotto la superficie dell’opera: la terra ha, infatti, un peso specifico inferiore a quello del metallo e rimane sempre in superficie mentre il bronzo fuso sale, così da non intaccare in alcun modo le pareti della scultura, evitando imperfezioni da correggere a posteriori.